Page 9 - Tifo Biancorosso n. 4-5-6 del 10.12.2016
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Formazioni e Turno TIFO BIANCOROSSO 9
VICENZA (4-1-4-1) (4-3-3) VERONA hELLAS
ALLENATORE: BISOLI ALLENATORE: PECChIA


LA ROSA LA ROSA



23 ADEJO DANIEL D 1989 15 h’MAIDAT ISMAIL C 1995 12 COPPOLA F. P 1978 8 FOSSATI MARCO C 1992
16 BELLOMO NICOLA C 1991 31 MAGRI KEVIN D 1995 1 NICOLAS P 1988 19 GRECO LEANDRO C 1986
1 BENUSSI FRANCESCO P 1981 20 ORLANDO FRANCESCO A 1995 6 ALBERTAZZI M. D 1991 16 MARESCA ENZO C 1980
26 BIANChI DAVIDE C 1996 2 PUCINO RAFFAELE D 1991 40 BADAN ANDREA D 1998 26 SILIGARDI LUCA C 1988
30 BERTASO ALESSIO A 1998
13 RAICEVIC FILIP A 1993 7 TROIANELLO G. C 1983
4 BOGDAN LUKA D 1996 4 BIANChETTI M. D 1993
18 RIZZO GIUSEPPE C 1991 27 VALOTI MATTIA C 1993
28 CERNIGOI IACOPO A 1995 5 BOLDOR DEIAN D 1995
24 SIEGA NIChOLAS C 1991 20 ZACCAGNI MATTIA C 1995
12 DANI FILIPPO P 1999 30 CARACCIOLO A. D 1990
8 SIGNORI FRANCESCO C 1988 14 ZUCULINI FRANCO C 1990
6 D’ELIA SALVATORE D 1989 13 ChERUBIN NICOLO’ D 1986
14 SMITh RENNY PIERS C 1996 25 CAPPELLUZZO P. A 1996
19 DI PIAZZA MATTEO A 1988 23 FARES MOhAMED D 1996
21 URSO FRANCESCO C 1994 24 BESSA DANIEL A 1993
17 ESPOSITO ANDREA D 1986 3 PISANO EROS D 1987
29 FABINhO AYRES A 1991 22 VIGORITO MAURO P 1990 9 GANZ SIMONE A 1993
5 FONTANINI FABRICIO D 1990 7 VITA ALESSIO C 1993 28 RICCARDI DAVIDE D 1996 21 GOMEZ JUAN A 1985
11 GALANO CRISTIAN A 1991 9 ZACCARDO CRISTIAN D 1981 2 ROMULO D 1987 10 LUPPI DAVIDE A 1990
10 GIACOMELLI STEFANO A 1990 27 ZIVKOV PETAR A 1995 18 SOUPRAYEN S. D 1989 11 PAZZINI G. A 1984

TORNA LA MADRE DI TUTTE LE PARTITE




Il Vicenza e il Verona: due nobili del calcio veneto ed italiano, due tra già salvi dall’alto dei loro 26 punti. Al 10’ del primo tempo succede il sia battuto le terga verso il pubblico vicentino, in segno di dileggio. Lui
le società più antiche dell’intero lotto nazionale. Più antico il Vicenza, fattaccio: il centravanti gialloblù Gianni Bui tenta dal limite dell’area un negherà sempre il fatto ma sono in molti a ricordarlo e questo spiega
che nasce nel 1902 e già nel 1904 disputa il campionato triveneto, gran tiro al volo di destro e ne esce un eurogol che non lascia scampo al lo striscioncino ironicamente offensivo “Zigo cula” che comparirà
vincendolo. Gli scaligeri dichiarano come nascita il 1903, ma all’inizio “Gato Mato” Luison. L’attaccante veronese non crede ai suoi occhi e si spessissimo in occasione dei derby, fno ai nostri giorni.
disputano evidentemente solo partite tra scapoli e ammogliati, perché prende tra le mani la zucca pelata. Con un tal risultato il Lane tornerebbe Nel 1974/75 il Vicenza retrocede e le tensioni sembrano stemperarsi.
nelle competizioni uffciali se ne trova traccia solo nella stagione nella Cadetteria. Da questo momento in poi il Verona va in vacanza e i Ci si ritrova in serie A ai tempi di Paolo Rossi e sono di nuovo botte
1910/’11, quando incontrano proprio i biancorossi, perdendo 0-2 in padroni di casa pareggiano con Vitali allo scadere della prima frazione da orbi: gli ultras gialloblu lanciano lagrimogeni e si scontrano con la
casa e poi franando per 7-2 in riva al Bacchiglione. Quello era, fra l’altro, di gioco. Non basta: il Vicenza è ancora in B e nel secondo tempo, polizia. Fuori dal Menti altre violenze, con un ferito e cinque arresti.
anche l’anno in cui Vallesella & C. disputarono la fnale scudetto contro con gli scaligeri praticamente spettatori non paganti, l’estroso Gallina Ancora disordini tra ultras a Vicenza il 30 marzo 1980 e il 16 novembre
la Pro Vercelli, recentemente ricordata in occasione della trasferta della (quello con l’autovettura rosa shocking) corregge nel sacco un cross di dello stesso anno. Poi il Lane retrocede in terza serie e per qualche
formazione di Bisoli al Silvio Piola. Albertino Reif, regalando così l’ennesima permanenza del Vicenza nella stagione non ci sono più incroci pericolosi. Ci si ritrova (e intanto il
Parte da lì la lunga storia degli incontri tra cugini, riportata in questo massima serie e condannando Varese e Pisa. Verona ha vinto lo scudetto 1984/’85) in serie B nel 1994, ma senza
stesso numero, nella tabella dei precedenti. Rapporti di campanilismo Baci e abbracci tra parenti quindi… Ancora per poco. Nel 1970 ci strascichi di cronaca nera. Poi la penosa retrocessione in C e nell’anno
e di rivalità sportiva, che per lungo tempo non hanno dato luogo ad pensa il focoso presidente veronese Saverio Garonzi ad aprire le ostilità: della promozione con Renzo Ulivieri, Verona e Vicenza si ritrovano di
episodi spiacevoli o atti di violenza. Anzi, i tifosi con i capelli bianchi, i biancorossi, ospiti al Bentegodi, perdono per 3-1 grazie soprattutto fronte in terra berica, stavolta per il turno di Coppa Italia. Ne succedono
diciamo gli ultrasessantacinquenni, potranno ricordare facilmente le alla vena di Clerici. Per il boss di piazzale Olimpia non è suffciente: anche in questo caso di cotte e di crude. Si arriva così al torneo
stagioni quando le due società, se non gemellate, avevano comunque ha vinto, vuole stravincere e dichiara che i suoi avrebbero meritato di 2000/2001: a Vicenza. Scena gustosa: uno spettatore invade il campo
rapporti di buon vicinato, persino aiutandosi reciprocamente, in caso segnare almeno altri quattro gol. Un affronto che i supporters berici non e mostra un cartellino rosso al pessimo arbitro Bolognino. E siamo
di bisogno. digeriscono e annotano. Ma il giorno fatidico dell’inimicizia dichiarata praticamente ai giorni nostri, dopo altri derby, il più indimenticabile dei
Il 28 gennaio 1951, al Menti, il pubblico di Vicenza applaude è il 19 novembre 1972, in terra scaligera. Stavolta non c’entrano i quali è quello del 2002/2003, che regala ai tifosi del Lane un ricordo
sportivamente l’uscita del bomber scaligero Pernigo a seguito di presidenti, né i giocatori: protagonista in negativo è l’arbitro Bernardis fantasmagorico: davanti alla Curva Nord strapiena di “butei” vocianti, i
un infortunio e quello stesso anno, gli sfottò della parte opposta in di Roma, che incappa in una giornata sciagurata fschiando tutto (e biancorossi travolgono i cugini veronesi per 4-1, suggellando la vittoria
occasione del 4-1 riflato a Santagiuliana e soci resta nei confni della spesso male) contro i padroni di casa. Le malefatte della giacchetta con un tiro al volo di Stefan Schwoch (imbeccato col contagiri da un
goliardia. In quel periodo, le baruffe, anche accese, arrivano invece nei nera scatenano il pubblico del Bentegodi, che ne combina di tutti fccante traversone di Cristallini) e pallone che si infla alla destra dello
derby con i padovani e talora coi veneziani. Il 22 maggio 1955 il Verona i colori, arrivando persino a lanciare mortaretti e oggetti vari sulla sbigottito Pegolo. Di quel momento i tifosi berici portano nel cuore,
fa visita ai biancorossi in situazione quasi disperata, mentre gli uomini barella di Nardello che esce per infortunio. Al termine della gara (0-0 come una chicca, il commento del conduttore televisivo di parte
di Campatelli hanno già in tasca la promozione alla massima serie: il il risultato fnale) c’è persino un attacco al pulman di Seghedoni & scaligera: “Mamma che gol! Ahi, ahi, ahi, è fnito anche questo derby,
Vicenza gioca quasi per onor di frma, subisce un gol ad inizio gara e poi C. Negli spogliatoi ci rimette lo zampino il solito Garonzi, augurando come tanti altri qui al Menti…”
traccheggia, sbagliando nel fnale con Enrico Motta l’occasione per un pubblicamente al Vicenza di andare in serie B. Adesso è odio mortale. Eccoci dunque a questa replica targata 2016. Altri tempi, altra squadra,
pari che avrebbe affossato la squadra di mister Piccioli. I veronesi non Il carico da 11 ce lo mette Zigoni che nel girone di ritorno simula un altro bomber. Il Verona è oggi una corazzata costruita con i milioni del
si dimenticano il favore e dopo 14 anni, in serie A, arriva il momento di fallo che Ferrante nemmeno si sogna di commettere. L’arbitro Giunti paracadute e dovrebbe fare corsa a sé. Ma ha beccato nove “pere”
pagare il debito: è il 18 maggio 1969, ultima di campionato. Il Vicenza di Arezzo non aspetta altro per riequilibrare gli orrori di Bernardis e così nelle ultime partite. Perché non sperare (sottovoce e senza contarci
è penultimo in classifca con 19 punti ed è quindi candidatissimo alla il Lane, nonostante pe prodezze di Poli e Galuppi deve accontentarsi troppo) che Raicevic possa fare lui, stavolta, il Re Leone?
serie B. I cugini atesini, guidati nell’occasione da Cadè, sono invece del pari. Pare che negli ultimi minuti convulsi il bomber di Oderzo si ALBERTO BELLONI
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