Editoriale

Il momento è veramente difficile

Ora più che mai.

Il momento è veramente difficile. La voglia di parlare è poca, ma qualcosa si deve dire. E quello che Noi possiamo dire è che come tifosi abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere, che è quello di incitare la squadra sempre e comunque. Purtroppo non siamo stati ripagati, nonostante l'attaccamento dimostrato per i Nostri colori biancorossi e adesso il Nostro pensiero non può che andare ai giovani tifosi che non hanno avuto la fortuna di vivere i momenti gloriosi del passato: diciamo a Loro che non si meritano tutto questo, tifare il Vicenza è sicuramente più complicato, chi tifa Vicenza lo fa con uno spirito diverso, perché bisogna avere qualcosa dentro, qualcosa che va oltre la ragione, qualcosa che nasce e vive dentro di Noi, ed è proprio questo spirito che ci deve accompagnare da adesso in avanti, fino a quando la matematica non ci avrà condannato inesorabilmente. E ancora di più dopo, quando (salvo miracoli) ci si troverà ad affrontare un futuro incerto.

 

Se scegli di tifare Vicenza, devi essere forte. Perché la passione e l'orgoglio ti travolgono ed ogni sconfitta diventa devastante, ti fa male. Ma in compenso le vittorie valgono 100 volte di più: mai avremmo pensato in questa stagione di fare 9 punti con Verona, Brescia e Padova fuori casa, e perdere con Bari, Ternana, Crotone, Lanciano e Cittadella. Tanti dolori e poche soddisfazioni: è la sintesi di una stagione in cui è ormai rimasto solo un piccolo lumicino ad illuminarci il cammino.

Partendo dal presupposto che la gestione di questa società è sempre stata poco trasparente, la mancanza di proposte serie di acquisto, spinte più dal desiderio di visibilità che dal reale interesse per il Vicenza Calcio e la scarsa personalità dei giocatori, ci ha convinto che il nostro compito di tifosi fosse quello di incitare sempre e comunque la squadra nel bene e nel male, nella speranza che un ambiente positivo potesse aiutare i giocatori ad esprimersi al meglio e soprattutto contribuire ad attirare eventuali nuovi investitori: questo è stato lo spirito che ci ha portato avanti in questi ultimi anni.
La campagna acquisti di gennaio non è stata del tutto soddisfacente, ma ha portato un cambiamento importante e con l'avvento di Dal Canto sembrava veramente che le cose potessero funzionare, poi purtroppo si è verificato quello che tutti temevamo, e cioè che il giocattolo si rompesse nuovamente.

Le colpe ci sono. Sono tante e sono gravi. Vanno equamente divise fra una Società perennemente in difficoltà, costretta più a far tornare i conti, piuttosto che investire in un progetto serio che ci potesse portare dove realmente meriteremmo di essere, e fra i giocatori che non hanno capito completamente la realtà in cui si stavano immergendo piena di storia e di passione: perché il bel calcio deve regnare a Vicenza e poi che si vinca o si perda l'importante è che in campo si dia tutto e si esca a testa alta, sicuri di aver onorato la maglia che si indossa. Ma tutto questo purtroppo non è successo, e il tifoso vicentino adesso si sente defraudato di una grande ricchezza: il suo amato Lane.

In conclusione, se le cose non dovessero andare come Noi tutti speriamo, siamo sicuri che da questo incubo possa rinascere un nuovo ciclo che proietterà il nostro amato Vicenza a rivivere i fasti di un tempo, dove al grido "Al menti non si passa" squadroni pieni di campioni si calavano nell'arena e venivano inesorabilmente sconfitti, senza neanche capire cosa gli stava succedendo, travolti dalla passione del popolo biancorosso.

Ora più che mai c'è il bisogno di tutto il nostro amore per questi colori, i Nostri colori. Ora dobbiamo avere la forza di credere in un futuro migliore per questo Vicenza, perché Noi siamo e saremo sempre fieri di camminare al fianco della nostra squadra, anche se questa, qualche volta, ci fa soffrire.

Forza Vicenza, Forza Lane, Forza vecchio cuore biancorosso, sempre e comunque.